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Da Matteo Fantuzzi quanto di buono offre la poesia italiana contemporanea. Forse.

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Il fenomeno delle cover band in poesia.

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Io non credo accada solo dalle mie parti, ma qui è un fiorire di gruppi musicali che mascherati a volte anche con esiti patetici ripropongono le cover di questo o quell’altro cantante, questo o quell’altro gruppo musicale. E le sagre non se ne fanno mancare una ! In effetti se Vasco Rossi non viene alla tua fiera dell’agricoltura vuoi mettere avere un tracagnotto e pelato vestito col chiodo rosso che va su e giù dal palco e forse un poco ci somiglia. Per poi non parlare della difficoltà di predisporre un concerto dei Queen (manca il cantante) o dei Beatles (rimangono solo Ringo e Paul) mentre 4 col caschetto si trovano sempre, magari tecnicamente bravi, sapientemente fedeli ma privi di quel qualcosa che piuttosto che musicisti li fa diventare semplici “ricopiatori”. Ecco secondo me troppo spesso in poesia accade la stessa identica cosa, troppo spesso si cercano approdi sicuri, e a volte è semplicemente “mancata conoscenza” di chi magari è rimasto ai tempi scolastici e quindi ancora si ricorda e scrive come fosse Ungaretti sul Carso, verso spezzato compreso. Ma forse più grave è la ripetitività conscia, con emuli di Montale, echi sereniani che si spingono fino alla vera e propria aderenza nonostante siano passati molti decenni e le cronache, il costume, il linguaggio si siano nettamente modificati. Ma la stessa cosa accade dall’altra parte cosiddetti sperimentali che ancora rincorrono il gruppo ’63 (e sono passati quasi sessant’anni, mica pochi giorni) senza nemmeno accorgersi dei limiti di quella stagione ma continuando ostinatamente a crederla l’unica soluzione possibile. Rimane un’altra via ? Certo, anche se è la più difficile: quella di una voce propria, frutto magari di un’innovazione all’interno della tradizione ma tale da distinguere un autore da un altro, creare singoli e non massa poetica letteraria. Perché se devo leggere un libro che scrive come xy decisamente preferisco leggere l’originale: perché voi da chi sareste andati nel 1989, a Venezia ad ascoltare i Pink Floyd o a Rosolina alla sagra del pesce a sentire la loro cover band ?

Written by matteofantuzzi

2 luglio 2012 at 21:23