E’ difficile trasmettere a chi ha avuto la sorte di non sperimentarlo, il senso di cupezza che caratterizzò gli anni Settanta. <<Un decennio di lutti, di terrore>> (Siciliano) segnato ancor prima che dalla crisi economica (il passaggio dalla società dei consumi a quella dei "sacrifici") dalla devastazione umana provocata dalla droga, dalle stragi fasciste e dagli attentati brigatisti, culminati nell’assassinio di Aldo Moro nel 1978. Sullo sfondo il diffondersi di un ideologismo chiuso e fanatico (con il suo vocabolario sterile e aggressivo), un ceto intellettuale ora confuso ora settario, l’azione di "maestri" spesso distratti ma ancora oggi pronti a commemorare, con nostalgico brignao generazionale, le loro rivoluzioni mancate. Le ricostruzioni della poesia del periodo tendono ad isolare, con ricorsività quasi ossessiva, alcuni fenomeni ritenuti essenziali: l’isterilirsi della sperimentazione neoavanguardistica, troppo spesso collage di slogan o combinatorio spartito virtuosistico; il diffondersi di fenomeni di spettacolarizzazione come festival e letture pubbliche; la progressiva riduzione del peso e dell’importanza dei consueti strumenti d’aggregazione (le poetiche, le tendenze, le riviste); e il proliferare di una letteratura "selvaggia" attratta dal mito, post-sessantottesco, di una creatività slegata da ogni rapporto con istituti e tradizioni formali che sfocia, con l’antologia La parola innamorata (1978) in un’idea di poesia << fluida, nomade, corporale, presa dal movimento della rinascita>>. Se fossero solo queste le voci di un consuntivo del decennio si potrebbe a buon diritto parlare di <<bancarotta letteraria>> (Siciliano).
Enrico Testa da Dopo la lirica – Poeti italiani 1960-2000, Einaudi 2005.
ringrazio innanzitutto Enrico Testa per avere accettato di riproporre qui questo testo. testo che va guardato bene, non lasciatevi ingannare, pensate a chi parlava di generazioni, ecc. ricordo anche quel capitolo dell’introduzione va avanti… ma intanto (se avete piacere) parliamo di questo.
matteofantuzzi
8 aprile 2006 at 08:58
e per la rubrica “il markettone della settimana”: è uscito il numero 32 della rivista internazionale di fotografia “private”, il numero è dedicato alla notte, un mio testo commenta il lavoro di un artista argentino. la traduzione in inglese è di massimo barbaro. che ringrazio pubblicamente. il sito di private è linkato a sn.
matteofantuzzi
8 aprile 2006 at 09:42
Ho avuto modo di leggere “la parola innamorata” avendolo preso in prestito in biblioteca. E’ un’opera molto bella e interessante soprattutto per chi ama Milo De Angelis, lì infatti ci sono degli inediti molto suggestivi che non mi pare siano stati poi pubblicati in nessun suo libro (inediti appunto :))
Emiliano
anonimo
8 aprile 2006 at 15:38
Tra tutte le antologie di poesia italiana uscite nell’ultimo quinquennio, quella di Enrico Testa è la più completa, ben argomentata nelle scelte e ottimamente introdotta sotto il profilo della contestualizzazione storica e letteraria. Se dovessi consigliare una sola antologia a chi si avvicina per la primavolta allo studio della poesia italiana contemporanea, non avrei dubbi ad indicare “Oltre la lirica”. Nel merito, voglio far notare la grandezza dei contributi dati negli anni ottanta da tre grandi vecchi della nostra poesia: Zanzotto, Caproni e Bertolucci, che basterebbero, da soli, a giustificare la fiducia per il futuro…
Antonio Fiori
diamine
8 aprile 2006 at 22:39
“Dopo la lirica”
A.F.
diamine
9 aprile 2006 at 05:10
Una doverosa risposta a Paduaâ¦
Dice Padua â Adrianoooooo – che io gli dirò il classico e stupido âLei non sa chi sono ioâ¦ââ¦Non mi passa per la mente, come dicono qui a Roma manco peâ nienteâ¦Almeno nel senso in cui lo dicono i piùâ¦Sono un combattente, molto miles e poco gloriosusâ¦La mia brigata si chiama Giustizia e Verità : per me o per altriâ¦La mia brigata non si chiama Vanagloria, Calcolo o Opportunismo o Falsa modestiaâ¦
Tuttavia, mi pare drammatico proprio questo âlei non sa chi sono ioâ¦ââ¦Noi sappiamo molto poco lâuno dellâaltro, spesso non abbiamo letto tanti testi di autori che non gravitano nel pentagono clanDestino âATELIER âLietocolle- CucchiMondadori â Post-avanguardia⦠A me interessa invece proprio la concretezza dei rapporti e dei testi più che le astruserie o i discorsi confusi e teorici sulla poesia o tanto peggio gli insultiâ¦Mi interessano i valori reali al di là di certi sponsor o di certe mode o di un misterioso andamento di borsa della poesia, le cui segretissime dinamiche, mi sfuggono o mi sono perfino troppo chiareâ¦Uno dei miei poeti giovani preferiti è Federico Italiano: bene, lâho conosciuto di persona, ho letto il suo libro, ci ho parlato a lungo nellâultima edizione di Parcopoesia⦠E dire che, nella precedente edizione del medesimo festival, mi era passato vicino, lâavevo visto e sentito parlare ed era per me un perfetto sconosciuto con un cognome che ricordava una canzone nota di Toto Cutugnoâ¦Vabbé che ero âdistrattoâ dalla mia ex bellissima fidanzata che mi accompagnava, peròâ¦Certe volte bastano gesti semplici e concreti: un incontro, un rapporto da cui non ci si tira indietroâ¦Chiamatela apertura alla realtà â¦
Con questo voglio dire che dovremmo cercare di più proprio codesta concretezza dei rapporti e del dialogo non ipocrita, rispettando ovviamente le differenze perché a nessuno piace la marmellata di un sincretismo vago o buonista⦠Ad esempio…
anonimo
9 aprile 2006 at 16:32
ci devono essere dei problemi con splinder…o di “censura”…
anonimo
9 aprile 2006 at 16:43
un nuovo lutto purtroppo: è morta Graziella Isgrò.
matteofantuzzi
9 aprile 2006 at 23:41
il punto non è tanto quale sia la migliore antologia recentemente uscita, anzi sinceramente non mi ci voglio neanche mettere in questâottica perché so che ancora una volta non ne usciremmo. Al di là dei pareri personali credo sia importante preservare innanzitutto il fatto che nelle antologie siano spiegate le motivazioni per lâinserimento di Tizio piuttosto che Caio. Poi ribadisco chi materialmente venga inserito è almeno in questo momento secondo me questione (qui!) secondaria. Il passaggio inserito dallâantologia di Enrico Testa mi è venuto alla mente mentre si sviluppava la discussione sul testo di DâElia, è ancora una volta una testimonianza diretta di una persona che appunto ha vissuto contrariamente a me e a molti altri quel periodo e che ne offre una descrizione considerandone pregi e difetti. Purtroppo tra i tanti feticci che ho e ho avuto non câè mai stata âLa parola innamorataâ, insomma ho avuto modo di leggerla ma non in originale, e per uno come me che adora le edizioni originali è un bel difettoâ¦
ps. niente censura, i soliti problemi di splinder
matteofantuzzi
9 aprile 2006 at 23:42
Al “brigatista” (nucleo giustizia e verità ) Margiotta:
Come mi trovavo nel post precedente a rilevare nei tuoi commenti ecessivi “pavoneggiamenti” e attacchi ingiustificati (tipo parolai o nati morti, che rimangono nell’ambito letterario e non personale come tenevi a sottolineare, ma per me sono attacchi e sono ingiustificati), adesso devo riconoscere che dal tuo ultimo commento si può invece desumere competenza (questa l’ho sempre rilevata, ma spesso faziosa nel giudizio)e passione. E non posso fare a meno di condividerlo, come non posso fare a meno di notare il mutamento di tono e la maggior rilevanza data ad argomenti seri, piuttosto che all’invettiva personale ed al gossip. Qui a roma dicono anche “volemose bene”, ma forse è meglio non esagerare.
Compagno Padua Adrianooooo (Collettivo Rocky Balboa) :-)))
Ps.: Italiano lo seguo anch’io con interesse. Come tanti altri. A me piacciono pure i poeti-zombie, basta che il loro sia un lavorio “serio”. Saluti
anonimo
10 aprile 2006 at 01:20
Eh no, raga’, i tarallucci e vino no, fanno più male che bene alla poesia (e malissimo alla politica)
🙂
L.
anonimo
10 aprile 2006 at 08:08
a me però la strategia della tensione non ha mai fatto impazzire… e mi ricorda più “imput dall’alto…”
matteofantuzzi
10 aprile 2006 at 22:03
sul numero 57 de “il foglio clandestino”: poesie di emil julis tradotte da antonio parente, una selezione di giorgio vigolo a cura di luca ariano, inediti tra gli altri di massimo barbaro, ivan fedeli, alfredo panetta e lelio scanavini.
matteofantuzzi
10 aprile 2006 at 22:05
iNput ?
anonimo
11 aprile 2006 at 01:52
io sono partecipe al lutto dell’Isgrò, se c’è, mi ricordo suoi interventi molto sentiti vivi e presenti – come se fosse qui e ora – e non mi capacito , queste partenze, da me vissute nell’iperuranio web come improvvise, non mi danno materiale di elaborazione e resto semplicemente senza qualcosa.
molesini
12 aprile 2006 at 15:23
LIBRO DEI VIVI
Stefano Massari
(Book Editore, 2006)
presentazione
giovedì 13 aprile 2006, ore 18.00
libreria LIBRINCONTRO Via San Vitale 4, Bologna
ne parlano con lâautore Alberto Bertoni, Pier Damiano Ori
matteofantuzzi
12 aprile 2006 at 21:43
detto questo: sono contento che silvia si sia soffermata sulla perdita della isgrò, che mi pare cosa un poco più importante degli errori ortografici… so che è volontà della casa editrice joker, quindi di mauro ferrari, ma anche presumo di luca ariano, che mi ha segnalato l’accaduto, di ricordare la isgrò e quindi chi eventualmente materiali o quant’altro magari contatti chi sopra citato (è 1 appello mio, prendetelo col beneficio del dubbio, perchè non voglio parlare conto terzi soprattutto se non so esattamente il pensiero dei “terzi)
matteofantuzzi
12 aprile 2006 at 21:53
Un OT:
Mercoledì 19 aprile 2006, in Sala Ajace alle ore 18.00, Mario Turello e Nicola Crocetti presenteranno il volume “Assetto di volo” (Crocetti editore) del poeta Pierluigi Cappello. L’iniziativa, che rientra nel ciclo “Incontri con l’Autore”, è organizzata dalla Biblioteca Civica “V. Joppi” in collaborazione con il Club Unesco di Udine. Sarà presente l’Autore.
Vincenzo
anonimo
14 aprile 2006 at 10:28
Di Graziella Isgrò usciranno degli inediti sull’ultima numero de La Mosca di Milano
Sebastiano
anonimo
14 aprile 2006 at 21:50