Una testimonianza critica al di sopra delle parti di Davide Argnani
Per secoli l’Italia è rimasta divisa in mille staterelli linguistici diversi, come sottolinea Tullio De Mauro in L’Italia delle Italie e come hanno scritto tanti altri studiosi; e la Romagna non ha fatto eccezioni. Anzi, i romagnoli, nonostante siano noti quali eretici, sanguigni mangiapreti, rivoluzionari o anarchici libertari e grandi sognatori spesso in guerra tra loro, sono sempre stati, in buona parte e forse lo sono ancora, divisi tra campanilismi, mammismi e sentimentalismi vari; e ciò ovviamente si è riflettuto in qualche modo nella loro cultura, nella loro arte e nella loro letteratura conferendo ad esse una impronta fortemente terragna.
A cambiare un po’ le cose, fra Ottocento e Novecento, ci provò Olindo Guerrini con le sue provocazioni veriste. Poi, nei primi decenni del secolo scorso, pochi altri (Nettore Neri, Lino Guerra, Giuseppe Valentini), pur scrivendo in dialetto, furono in grado di confrontarsi con i poeti in lingua, esprimendo il proprio sentimento creativo più vicino alla vita reale dell’uomo che ai semplici e nostalgici miti dell’esistenza, mentre Aldo Spallicci, e i suoi "piadaioli", scelsero la mitologia vernacolare di una natura benigna, con l’impegno e il merito tuttavia di aver saputo mantenere vivo il dialetto in quel periodo in cui molteplici cambiamenti politici, sociali e culturali sovvertirono sostanzialmente in pochi decenni le radici della Romagna.
Ma è con gli "scarabocchi" (I scarabócc) di Tonino Guerra, scritti fra il 1944 e il 1945 nei campi di concentramento nazisti (per "imbrogliare" la dura vita), che si verifica il grande cambiamento della poesia dialettale romagnola. Sarà poi il convegno del 1973 a Santarcangelo, voluto da Rina Macrelli e dedicato a Tonino Guerra, con la partecipazione di Tullio De Mauro e Gianfranco Contini, a consacrare la nuova stagione dialettale romagnola, come quello di Forlì del 1985 (organizzato dal Centro Culturale "Nuovo Ruolo" e dall’Istituto Antonio Gramsci, con la partecipazione di G. Maria Accorsi, Franco Brevini, Giuseppe Bellosi, Renzo Cremante, Gianni D’Elia, Eugenio De Signoribus, Maurizio Pallante) si incaricherà, proprio quando il dialetto scadeva d’uso e diventava oggetto di ricerca e strumento di scrittura, di scoprirne le sinergie, attraverso l’opera dei suoi fautori più significativi come Tolmino Baldassari, Raffaello Baldini, Giorgio Balestra, Walter Galli, Gianni Fucci, Sante Pedrelli, Nino Pedretti, Giuliana Rocchi, Nevio Spadoni, Giovanni Nadiani, Giuseppe Bellosi, Gianfranco Miro Gori.
Una ulteriore certificazione della evoluzione della poesia dialettale romagnola ci viene ora da un lavoro di indagine critica e di testimonianza storico-letteraria super partes, che documenta l’importanza e la validità del nuovo uso del dialetto; un lavoro, ricco e complesso, che scava a fondo nei testi della poesia romagnola degli ultimi cinquant’anni, e tanto attendibile in quanto dovuto non ad uno studioso romagnolo, ma abruzzese come Pietro Civitareale: una "voce critica" dunque neutrale, non implicata cioè nei pruriti del localismo più spicciolo e retrivo.
Pietro Civitareale, abruzzese trapiantato da anni in Toscana, a Firenze, poeta dialettale egli stesso, studioso dei dialetti d’Italia e critico militante, raccoglie infatti nel presente volume un lavoro quasi ventennale dedicato allo studio della poesia in romagnolo del secondo Novecento. Le "annotazioni critiche" in esso contenute dimostrano come egli, pur appartenendo ad un’altra etnia linguistica, abbia saputo interpretare, approfondire, scoprire e penetrare i tic, le convenzioni, le tradizioni, i contenuti semantici, le vibrazioni e gli accordi significativi del suono, nell’innesto con la realtà mutante delle cose e della suggestione della parola di un mondo solido e pregnante, ma assai diverso dal suo, come quello appunto romagnolo.
Con Poeti in romagnolo del secondo Novecento, inoltre, Pietro Civitareale riesce anche a contraddire l’idea oziosa di chi vorrebbe ancora relegare il dialetto a semplice uso romantico di un folclore ormai scomparso da tempo. In questo volume, attraverso una lettura diacronica dell’esperienza poetica in romagnolo di questi ultimi decenni, egli dà la misura dei mutamenti sociali e culturali verificatisi, nella riaffermazione tuttavia dei valori originari di un linguaggio che non può essere tradito, a dimostrazione che ciò che conta nella vita degli uomini, all’inizio di un nuovo millennio e contro ogni forma di globalizzazione del nulla, è il segno indelebile delle proprie radici, la cadenza immutabile dei ritmi e dei suoni della propria parola ricomposta nella parabola evolutiva del tempo che muta vita, tradizioni, usi e costumi. Ed è forse per questo che il volume si legge senza noia, come un romanzo di storia e di vita quotidiana.
dalla prefazione al saggio di Pietro Civitareale (la postfazione è di Giuseppe Bellosi) “Poeti in Romagna del secondo novecento” Ed. La Mandragora – Imola pp.150 euro 15.00
matteofantuzzi
15 giugno 2005 at 08:06
Grande, importantissimo Blog! Complimenti per l’impegno.
Tua, Swan
Swanie
15 giugno 2005 at 13:52
Interessante.
candidamarco
15 giugno 2005 at 22:45
sì, un blog assolutamente efficace e curato nei contenuti.
Bravo Matteo.
oltrenauta
16 giugno 2005 at 08:48
Firenze, 16 â21 Giugno 2005
Orto Botanico “Giardino dei Semplici”, Museo di Storia Naturale di Firenze
Villa Reale di Castello, Accademia della Crusca
VOCI LONTANE, VOCI SORELLE 3a edizione
Una rassegna di poesia che coinvolge 14 poetesse e poeti di otto paesi: lâindiana Sujata Bhatt, il giapponese Banâya Natsuishi, i thailandesi Thong-in Soonsawad e Somsak Srieimkun, gli albanesi Luljeta Lleshanaku e Arjan Leka, i palestinesi Ghassan Zaqtan e Jihad Hudaib, lâinglese Vicki Feaver, la statunitense Kimiko Hahn e gli italiani Elisa Biagini, Alba Donati, Rosaria Lo Russo e Giacomo Trinci.
Tre recital serali, in due sedi belle e inconsuete: il “Giardino dei Semplici” (Via La Pira 10) e la Villa Reale di Castello (Via di Castello 46; bus 28) e numerosi eventi collaterali. Tutto a ingresso libero.
La rassegna, che giunge questâanno alla sua terza edizione, è rivolta al confronto tra culture e identità diverse. Sono presentati insieme poeti lontani tra loro per lingua, formazione e scelte stilistiche, cercando di offrire un ampio panorama di esperienze significative, dove voci straniere importanti ma da noi spesso ancora poco conosciute (anche per lâappartenenza a culture scarsamente frequentate: è il caso della poesia tailandese o albanese ma anche di quella giapponese) vengono accostate ad alcune voci italiane. Lâesperienza di molti dei poeti partecipanti, dâaltra parte, è in vario modo segnata dalla contaminazione tra differenti eredità culturali. Mentre è ampiamente presente la riflessione sul tema dellâidentità : identità di cultura, identità nazionale, identità di genere, crisi del soggetto tra conflitti della modernità e bisogno di memoria.
matteofantuzzi
16 giugno 2005 at 08:55
grazie a tutti per la stima.
matteofantuzzi
16 giugno 2005 at 08:55
Davvero complimenti ! Dario
anonimo
16 giugno 2005 at 18:34
âÂÂPOESIAMO 2005â SI FA PER DIRE â HAIKU E DINTORNI
NellâÂÂambito della rassegna culturale âÂÂDagli Appennini alle OndeâÂÂ, con il patrocinio del Comune di Gambettola e la collaborazione del Centro Culturale âÂÂF. Felliniâ di Gambettola
lâÂÂAssociazione Culturale âÂÂPOESIAMOâ organizza la seconda edizione della rassegna dedicata alla poesia. Gli incontri si svolgeranno allâÂÂaperto, presso il Centro Culturale âÂÂF. FelliniâÂÂ, c.so G. Mazzini n. 73, Gambettola, con il coordinamento di ROMEO CASALINI, secondo il seguente calendario:
Venerdì 1 luglio 2005, ore 21
HAIKU: incontro con IKUKO SAGIYAMA (docente di lingue e letteratura giapponese allâÂÂUniversitàdi Firenze).
Martedì 5 luglio 2005, ore 21
Per ARNALDO BENATTI : Haiku con CRISTINA BIANCHI, ANGELA FABBRI, ANNA PAOLA MAMBRIANI e ROMEO CASALINI
Giovedì 7 luglio 2005, ore 21
POETI IN ROMAGNOLO DEL SECONDO âÂÂ900 â di Pietro Civitareale, saggio dedicato alla poesia in dialetto romagnolo degli ultimi cinquantâÂÂanni, con prefazione di Davide Argnani e postfazione di Giuseppe Bellosi (Editrice La Mandragora di Imola in coedizione con il Centro Culturale LâÂÂOrtica di Forlì). Presentazione a cura di Davide Argnani e Giuseppe Bellosi, con la partecipazione e letture dei seguenti poeti: Tolmino Baldassari, Giuseppe Bellosi, Giancarlo Biondi, Gianfranco Miro Gori, Gianni Fucci, Leonardo Maltoni, Marino Monti, Giovanni Nadiani, Nevio Spadoni, Annalisa Teodorani.
Lunedì 11 luglio 2005, ore 21
HAIKU e DINTORNI
Con Giuseppe Bellosi, Fabio Molari, Giancarlo Biondi, Romeo Casalini.
Coordinamento a cura di Romeo Casalini.
Per Info: tel. 0547/657753
anonimo
18 giugno 2005 at 15:17
l’Associazione culturale e la Rivista di Poesia Almanacco del Ramo d’Oro,
in collaborazione con il Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico di
Duino
presentano la Manifestazione:
RESIDENZE ESTIVE 2005
Incontro di poesia e scrittura a Trieste e nella Regione Friuli Venezia
Giulia.
VII Edizione
30 giugno – 3 luglio 2005
La Manifestazione è curata da Gabriella Musetti.
Programma
30 giugno h. 20.00 Giardino di S. Michele – Trieste
in collaborazione con lâAssociazione culturale An Dan Des
presentazione del n. 5/6 di Almanacco del Ramo dâOro
Letture di poesia di
Anna Maria Carpi, Carmela Fratantonio, Vincenzo Della Mea, Giovanni Fierro, Ugo Pierri
1 luglio â h. 20.30 Vineria LâAlchimista
via Garibaldi – Gorizia in collaborazione con lâAssociazione Sottomondo â Gorizia
Letture di poesia di Laura Marchig, Gregorio Scalise, Massimo Dagnino, Claudio Grisancich
2 luglio h. 10.00 â Duino â Collegio del Mondo Unito dellâAdriatico (Residenza Villa Lucchese)
presentazione della nuova Collana di poesia di Tufani Editrice
Seminario: Poesia sul confine
Incontro di Riviste, Associazioni , Gruppi, Siti di poesia, singoli
Autori, Autrici e Lettori, Lettrici
h. 19.30 Trieste â Libreria Triestina-Trzaska Knjigarna
via San Francesco, 20
Letture di poesia di
Paolo Fichera, Alessandro Broggi, Maurizio Mattiuzza, Gasper Malej
3 luglio h 20.00 Trieste Giardino di Androna degli Orti – Trieste
in collaborazione con lâAssociazione Luna e lâAltra
Omaggio a Virgilio Giotti con lettura di testi in collaborazione con lâAssociazione La Macchina del Testo.
Letture di poesia di Pietro Berra, Vito Trombetta, Monica Pavani, Laura Moniz
anonimo
19 giugno 2005 at 14:52